CUB Campania: Servizi essenziali maggiori contagi. I dubbi di Conte sulla task Force di Colao…era ora

I nostri dubbi, in questi giorni, sono passati anche tra le mani del Premier Conte. Noi, come abbiamo già esposto, la task force non ci piace e non ci convince. Se Confindustria e qualche Governatore, preme per un’apertura delle fabbriche, di tutto, una parte di Governo non è convinta della fretta di mettere il paese nuovamente esposto ad una ricaduta per Covid, tra questi, il Ministro della Salute Roberto Speranza. Oltre a ciò, il documento presentato dalla “squadra Colao” è stato criticato da esponenti di maggioranza ed anche da Giuseppe Conte, per il suo ridotto contenuto di 4 pagine.

Premesso che, fino a ieri, Lombardia e Piemonte sono ancora le Regioni interessate al maggior numero di positivi. In questo momento aumentano i numeri di contagio nel mondo.

E’di questi giorni, la notizia dello studio dell’INPS. Esso indica che, nelle province con più occupati nei settori essenziali, c’ è stato ogni giorno un 25% di contagi in più. Praticamente, tutte quelle attività ritenute essenziali che non sono state interessate dal lockdown, e i controlli?

I due decreti emanati per la chiusura, quelli del 9 e del 23 marzo, hanno interessato gran parte di esercizi a vendita a dettaglio (bar, ristoranti) e o di contatto ravvicinato con il cliente (i centri di bellezza), mentre senza una comprovata omogeneità, in tutta Italia, sono rimasti aperti gli esercizi ritenuti essenziali. Nei centri urbani, ma anche nei poli industriali, con maggiori servizi essenziali, cioè negli ambienti di lavoro, sono avvenuti più contagi.

Quindi, per farla in breve, le misure di contenimento sono state meno efficaci dove l’economia ha più sostanza, nel senso: più attività = più contagi.

Inoltre, si parla addirittura in modo ufficiale che la presenza del RNA del SARS-coV-2 sia stato ritrovato sul particolato atmosferico, in parole semplici: il coronavirus è presente nell’ inquinamento. Verranno attenzionati ulteriori studi specifici sulle città, in modo tale da poter prevenire l’alto contagio.

In questi due giorni ci stanno arrivando raffiche di bozze e di normative da attuare durante la fase 2, dai dispenser con gel disinfettante, a percorsi per il distanziamento sociale, ai termoscan nei luoghi di lavoro (misurazione della febbre), a guanti, occhiali, camici ed altro per chi non può non osservare sul posto di lavoro il distanziamento sociale.

Tutto così semplice sulla carta, ma gran parte irrealizzabile con l’apertura scaglionata il 27 aprile o il 4 maggio.

Perché? Ribadirlo è doveroso, negli ospedali il personale sanitario sta lottando con la dirigenza sanitaria per il rispetto delle normative anti-contagio, ancora i protocolli non vengono attuati e/o disattesi.

Doveroso per la CUB Campania, esprimere sentite condoglianze ai familiari dell’Infermiere Roberto Maraniello dipendente dell’Azienda ospedaliera Cardarelli (NA), nonché segretario generale del sindacato Fials.

Di cosa stiamo parlando? Le nostre preoccupazioni non sono altro che alzare la voce per ciò a cui stiamo andando incontro senza una controllata conoscenza e rispetto per quello che può succedere.

Siamo con lo sguardo rivolto verso l’avidità dei padroni che per logiche di profitto, metterebbero a serio rischio i poveri lavoratori. E’ illusorio nascondere la polvere sotto il tappetino, molte realtà datoriali vanno oltre lo sfruttamento in tempi di pace, figuriamoci dopo un periodo di guerra.

Sia ben chiaro che, noi, come sindacato, non siamo contrari al lavoro, sarebbe un paradosso, anche perché siamo e saremo sempre dalla parte della difesa del reddito (percepito), ma ciò che fa riflettere e ci preoccupa, è la possibile escalation ancor più prorompente di questo maledetto virus, metterebbe definitivamente in ginocchio l’intera struttura economica nazionale, oltre ai decessi sulla popolazione.

Per tutto ciò, saremo le sentinelle della regolarità, denunceremo tutti i padroni nei luoghi di lavoro che violeranno le normative in vigore. Saremo i portavoce dei lavoratori nei vari organi preposti per tutelarli e per farli vivere con tranquillità in questi mesi che trascorreranno con la paura di quello che abbiamo vissuto.

Il virus non è stato debellato, il virus è ancora qui.

Combattiamolo e liberiamoci. Buon 25 Aprile. Buona Resistenza.

Napoli, 25/04/2020

CUB Campania