Abbiamo esaurito tutto quello che potevamo consumare in un anno, oggi la Terra è in debito di risorse.

Continua anno dopo anno la nostra capacità di consumare tutto e prima, tutto ciò che la Terra mette a disposizione per l’uomo, infatti, con l’Overshoot Day, viene stabilito il giorno in cui sul nostro pianeta sono terminate le risorse utili per l’anno in corso, ed oggi, abbiamo messo fine alle riserve naturali.

Un anno particolare dovuto anche al Covid-19 che ci ha permesso di prolungare ancora di un mese la triste agonia.

Se non è follia, allora che cos’è?

Come popolazione mondiale, stiamo portando la nostra vita sulla terra al collasso, il continuo e sfrenato consumo di materie prime che il pianeta più prezioso del sistema solare ci offre, non viene limitato, gli sforzi per ridurre il consumo di risorse messe a disposizione dalla Terra, sono solo sterili propagande politiche, ma mai attivati piani reali utili per smettere di raschiare anno per anno il fondo del nostro pianeta.

Durante le fasi di contenimento mondiale dovute alla pandemia, si è percepito un calo del consumo di risorse in seguito alla minore domanda, ma ciò non è il punto di partenza, poiché, determinata la chiusura totale delle attività, molti prodotti sono stati lasciati a marcire, per questo, per auspicare un vero e proprio cambiamento non bisogna fare riferimento ad un lockdown, ma bensì, ciò che dovrebbe far riflettere è il modo in cui i governi mondiali si sono attivati rapidamente per tutelare la salute dell’intera popolazione per il virus persistente e tutte le regole messe in atto per contenerlo, quindi, l’ intento principale, dovrebbe essere appunto una regia unica nel salvare il nostro pianeta e proteggere noi stessi, altrimenti sono solo chiacchiere!

Per questo, sarebbe opportuno investire ad una vera ed unica spesa mondiale, mirata e basata sulla programmazione e la tecnologia esistente che potrebbe certamente provare ad arginare il fenomeno del Sovrasfruttamento della Terra orientando ed incentivando la spesa soprattutto sul risanamento terrestre. Da sottolineare che tale deficit è aumentato a partire dagli inizi del ’70, secondo l’organizzazione mondiale no-profit Global Footprint Network che sviluppa strumenti per promuovere la sostenibilità ambientale, infatti, calcola il numero di giorni dell’anno in cui la biocapacità terrestre (cioè la capacità degli ecosistemi di rigenerare risorse naturali e assorbire i prodotti di scarto prodotti dall’uomo) riesce a provvedere alla richiesta di risorse e di servizi ecologici (per esempio foreste, pescato o capacità di assorbire CO2) dell’umanità.

Ma a quanto pare, nonostante il pericolo dichiarato, tutto va nella direzione opposta: produrre, spendere e consumare.

Siamo davvero folli che riusciamo a fare disastri anziché salvare il nostro futuro!

22 agosto 2020

CUB Campania