Il capo dei padroncini scende in campo e minaccia il Governo con un milione di licenziamenti. L’unica risposta è la lotta di classe.

Casapound e Pappalardo sono dei fascisti intollerabili ed è gravissimo che in un paese normale queste persone ci siano ancora, ed è ancora più grave che vengano tollerati, ma oggi, questi fascisti passano in secondo piano con le loro follie, poiché, quello che preoccupa è la posizione di Confindustria.

Si Confindustria, ci risiamo, dall’ intervista sulla stampa controllata dai Padroni, lascia parole che fanno intendere in quale direzione il potere datoriale voglia andare, ed è grave.

Nonostante i Confederali che con CORVINDUSTRIA, siano andati sotto braccio, d’amore e d’accordo, firmando le peggiori nefandezze per fare contento il Padrone, l’ex capo di Assolavoro, adesso alla guida degli Industriali, ha fatto ben intendere che vuole il controllo generale sui lavoratori e le lavoratrici, ma è andato ben oltre, poiché è stanco dei sindacati.

E’ un chiaro attacco alla lotta di classe, un affondo, pubblicato dal giornale degli Elkann, in attesa degli aiuti dallo Stato, che mette al centro il Padrone e sotto i piedi tutto ciò che concerne i diritti del lavoro.

L’ idea di rilancio del leader dei padroni è:

+ LAVORO  – SALARIO = SCHIAVITU’

Non bastano i Contratti Collettivi firmati sempre a ribasso, che stanno peggiorando la vita e le retribuzioni di migliaia di lavoratori, non basta l’accordo del 10 gennaio 2014 che toglie invece di dare la rappresentanza sindacali ai lavoratori,  non bastano legge che  ci costringono a pensioni da fame e una vita di sfruttamento, costui, rincara la dose volendo tutto per se: vuole i soldi dallo Stato per tutelare le grandi Imprese,vuole i soldi europei, vuole i soldi dei lavoratori, via i redditi di cittadinanza e di emergenza, vuole i soldi dei poveri…soldi, soldi, soldi.

Il potere che hanno acquisito nel tempo i padroni, è ancora limitato, per loro bisogna avere ancora di più, e per farlo, occorre cancellare tutte le conquiste ottenute dai movimenti operai negli anni 60/70. Purtoppo il loro modo di esporsi adesso, è collegato al silenzio di lavoratori, alle loro sottomissioni, alle mancate lotte nei luoghi di lavoro.

Ma non è tutto, poiché, Confindustria, vuole quello per cui ha lavorato da tempo, vuole un governo che risponda immediatamente ai bisogni di classe dei padroni, con il plauso del capitalismo europeo che in cambio degli aiuti, da anni, spinge i governi a togliere i diritti ai lavoratori nel nome della fottuta dottrina neoliberista.

Vi ricordate la JP Morgan (una delle Istituzioni finanziarie maggiormente rappresentative al mondo)? Nel 2013 attraverso un documento ha rilevato l’impronta “socialista” che sarebbe implicita nella nostra Carta costituzionale: troppi diritti sociali, devono essere superai per favorire i mercati.

Basti pensare che a questi signori gli sta bene sia, la riforma Dini, il pacchetto Treu, la legge Biaggi, la Legge Fornero che il Jobs Act, è tutte una serie di porcate firmate negli anni contro i lavoratori, per lasciarvi intendere da che parte stanno i padroni, sono quelli che, negli anni, con la complicità di una politica affamata di danaro pubblico e finanziando i privati nella gestione parallela alle funzioni pubbliche traendone solo profitto, hanno visto distruggere la Sanità Pubblica, tutto ciò che lo Stato negli anni aveva costruito per la funzione pubblica è stato smantellato, nel nome delle privatizzazioni, delle esternalizzazioni, delle agenzie interinali e così’ via…

Il famoso partito del PIL si prende la sua fetta di spazio nel nostro paese, attraverso qualcuno che non troppo nascosto, dietro le quinte sta spingendo avanti.

La Confederazione Unitaria di Base non arretrerà di un millimetro dinnanzi ai ricatti dei padroni, ciò che noi contrastiamo, sia ben chiaro, sono tutte quelle realtà imprenditoriali che al proprio guadagno sfruttano la classe operaia, violando i diritti sanciti e sacrosanti.

Saremo oggi più che mai pronti a lottare per difendere i diritti universali dell’uomo, del popolo e dei lavoratori.

La Dignità e il Lavoro sono due imprescindibili portanti, la base per riprenderci il benessere perduto e messo sotto ai piedi da politiche finanziarie e liberali.

Se non ora, quando la lotta di classe.

04 giugno 2020

CUB Campania