CUB Campania: in ricordo del caro Peppino, la tua lotta è ancora nostra.

L’ Organizzazione Sindacale CUB, vuole ricordare come sempre, il suo disprezzo verso le mafie, la violenza e la corruzione, ed oggi, nella ricorrenza del giorno dell’assassinio di Peppino Impastato.

Eppure, la mafia è una montagna di merda, dovrebbero saperlo, del resto, i partiti politici che hanno rappresentato o rappresentano il nostro paese, quando i loro rappresentanti si macchiano di reati tipo: associazione a delinquere di stampo mafioso.

Cosa c’è dietro? È possibile mai che la nostra bellissima Nazione, debba per forza rassegnarsi a questa connivenza con la criminalità organizzata? Veramente non riusciamo ad estirpare le radici del crimine dalle nostre abitudini, dai nostri gesti, ed esiste anche negli ambienti di lavoro, poiché la criminalità è ovunque.

Ma ci rendiamo conto e lo ripeteremo sempre, cosa provoca questa montagna di merda?

Ha divorato e continua inesorabilmente a farlo, il tessuto socio-economico del paese, ci imbruttisce giorno per giorno.

Le mafie puntano quei settori e comparti economici capaci di massimizzare i costi per il riciclaggio dei guadagli provenienti dalle loro attività illecite, quali: le attività immobiliari, il commercio (all’ingrosso e al dettaglio); i trasporti, il magazzinaggio e le comunicazioni; le costruzioni; la sanità, l’assistenza sociale e istituti finanziari; commette reati tipo : racket, usura, inquinamento ambientale, appalti illeciti, furti, contraffazione, corruzione; oltre ad essere una piaga per le nostre: piccole, medie e grandi imprese “quelle oneste”; toglie i diritti, monopolizza, ci priva della libertà e ci rende schiavi di un sistema produttivo sottosviluppato, arretrato nella crescita rispetto ai paesi virtuosi europei, come un mare di merda che corrode e impetuosamente va a sbattere anche contro la cultura della popolazione, traendo linfa soprattutto dalla mancanza d’istruzione, sempre messa nella spending review dalle finanze della politica nostrana.

Inoltre, è risaputo che, ha pagare il prezzo di tutto questo, ci sono anche migliaia di lavoratrici e lavoratori che si ritrovano alle dipendenze di attività criminali, che non offrono né sicurezza e né diritti, ma solo sfruttamento, nel nome dell’illecito profitto.  

Un fatturato annuo che va oltre i 200 miliardi di euro, quelle mafie di Peppino, negli anni, si sono trasformate in vere e proprie holding.

Peppino scrisse…

“Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi, prima di abituarci alle loro facce, prima di non accorgerci più di niente!”

E proprio Peppino Impastato, quel lavoratore che ha svolto il suo mestiere da giornalista, un poeta e ribelle di Cinisi, che la mafia (la montagna di merda) si vendicò di lui, colpendolo a morte il 09 maggio di 42 anni fa.

Per concludere, come sindacato saremo sempre in prima linea a contrastare la mentalità mafiosa in ogni luogo di lavoro pubblico e privato, soprattutto in questo momento di crisi, dove le mafie nutrono particolari interessi grazie proprio al potere economico di cui usufruiscono, un cancro malavitoso evolutosi anche per la complicità di istituzioni deviate.

E proprio per tutto questo, non bisogna smettere mai di dire che: “la mafia è una montagna di merda”, nel nome di “eroi” come Peppino, sacrificatosi per denunciare il male che reprime e deturpa la libertà, la nostra bellezza e l’economia della terra in cui viviamo.

09 maggio 2020

CUB Campania