CUB Campania: BOLLETTE DA PAGARE?… MA ANCHE NO

Da tempo ormai, il nostro paese sta vivendo un processo selvaggio di privatizzazioni e smantellamento dello stato sociale. E con l’arrivo dell’epidemia il tutto è venuto fuori ancora di più.

In questo processo di privatizzazione sono andati a finire i servizi pubblici di primissima necessità come l’acqua e l’energia, diventate ora società per azioni mettendo in primo piano solo gli utili e i ricavi trascurando cosi gli investimenti nelle infrastrutture e nella forza lavoro. Il tutto con l’appoggio di governi che hanno spinto e portano avanti politiche di liberalizzazione scellerate, ai danni del popolo, avendo un impatto gravoso sulle care bollette.

Specie in questo periodo, dove l’Italia intera è costretta a restare a casa, per la situazione emergenziale che si sta vivendo, il consumo di acqua ed energia ha avuto una grossa impennata nelle case delle famiglie italiane e come se non bastasse, molti lavoratori hanno perso il posto di lavoro o stanno in cassa integrazione, quindi, con uno stipendio ridotto. Per non parlare delle Partita iva che stanno piangendo lacrime amare, fino ad arrivare a tutti quelli che campavano alla giornata lavorando in nero, per colpa di un’ economia disastrosa del nostro paese e di tutte le categorie non considerate dalla politica.

Intanto, i contatori girano e le bollette diventano sempre più calde o meglio roventi e insostenibili, soprattutto in questo periodo storico che stiamo vivendo.

Per questo vogliamo che il Governo tenga presente quanto segue:

  • Che le tariffe vengono adattate in base al reddito per nucleo familiare.
  • La sospensione del pagamento per tutti quelli che hanno perso il lavoro o momentaneamente sospeso, sia dipendenti che autonomi.
  • Che la fornitura idrica ed energetica sia garantita a tutte le abitazioni comprese quelle in attesa di regolarizzazione.

Lo Stato, i vari enti Regionali, i cosiddetti gestori pubblici, nel nome del pubblico servizio indossano gli abiti dei gestori privati, si comportano da tali sulla popolazione.

Proprio per questo, per anni e anni le aziende private hanno guadagnato milioni e milioni di euro; infatti, ci ritroviamo 9 anni di referendum sull’ acqua tradito, il 12 e 13 giugno 2011, 26 milioni di cittadini italiani sancirono che sull’acqua non si sarebbe potuto più fare profitto.

Macché, ci siamo visti aumentare le tariffe per il servizio idrico in 10 anni del 90%.

Per lo Stato l’acqua pubblica è solo profitto!

Napoli, 28/04/2020

CUB Campania