Legge di Bilancio, si aumenta il tetto ai contanti. Bisogna fare altro!

Il nuovo Esecutivo, sta dando il via libera – con la prossima legge di Bilancio- al superamento del tetto dei contanti che, attualmente, prevede per il 2023 l’abbassamento da 2mila a mille euro, diversamente, come anticipato, il Governo vuole approvare un innalzamento a circa 10 mila euro, anche se in queste ultime ore c’è un dietrofront da parte degli esponenti politici di maggioranza, per un dimezzamento, di tale misura.

E il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato che: “innalzare il tetto dell’uso dei contanti è un aiuto per i più poveri”. Cosa al quanto discutibile, poiché i dichiarati poveri o sono poveri oppure c’è chi lavora in “nero”, non dichiarando nulla, ovviamente.

Appunto, il lavoro nero, l’economia sommersa, il riciclaggio e tutto quello che dovrebbe essere contrastato, con queste manovrucce ad effetto, non fa altro che prendere ancora più corpo aumentando quello spessore radicalizzato oramai da anni nella nostra società, che impoverisce sempre di più la nostra spesa pubblica.

Non si contrasta l’evasione, non si manda in galera chi EVADE, ma bensì, si favorisce il libero scambio di banconote senza un controllo, allo stato attuale, l’Italia sta perdendo oltre 70 miliardi all’ anno per il mancato introito derivato dagli evasori fiscali.       

Diversamente, per aiutare i poveri, innanzitutto bisogna garantire il Reddito di Cittadinanza (migliorarlo ma non cancellarlo) inoltre, sarebbe opportuno riguardare tutto il sistema delle aliquote, aumentare, proteggere i salari (scala mobile) e le pensioni, favorendo quella garanzia sociale, appunto, alle fasce cosiddette deboli, poiché, il caro vita si fa sempre più asfissiante, ci vogliono proposte serie senza tornare ad un’economia che ha rischiato il default di qualche anno fa e, questo il centrodestra dovrebbe ben saperlo.

Per questo, è veramente necessario partecipare in massa allo sciopero generale promosso dai sindacati di base per il giorno 2 dicembre, dobbiamo far sentire la nostra voce. Per aumentare i redditi, per dire No all’ Economia di Guerra, per contrastare l’illegalità e garantire lotta alle mafie, incentivare nuove strategie per il mercato del lavoro, tutelare i lavoratori (non si può morire di lavoro), il diritto all’abitare e ridurre le disuguaglianze, anziché aumentarle, con temi di contrasto all’inclusione, come aver istituito il ministero al Merito all’ interno del mondo della scuola…

Ed infine, la nostra nazione ha bisogno di amore verso il popolo, verso la società civile e non passione per le fabbriche di armi come la continua spesa pubblica militare, nonché di quei ricchi nostalgici del ventennio…

Napoli, 28 ottobre 2022

Marcelo Amendola

Segretario Generale CUB