Se non ora, quando? 20 maggio 2022 Sciopero Generale

Quella attuale è una situazione a dir poco paradossale, risultato di anni di politiche liberiste incentrate alla ricerca del massimo profitto da parte dei padroni.

Oggi siamo davanti ad una catastrofe che sta minando irrimediabilmente il nostro futuro, visto che per la classe lavoratrice, per la prima volta in moltissimi anni, l’incubo dell’aumento indiscriminato dell’inflazione in forma vertiginosa si è materializzato.

Questa inflazione che galoppa da mesi ormai, crea un ulteriore attacco mirato ai salari dei lavoratori e delle lavoratrici, al proprio potere d’acquisto, peraltro i CCNL di categoria NON hanno mai previsto una forma di recupero economica vera a vantaggio dei lavoratori. Dopo l’abolizione della scala mobile, non vi è mai stato un vero recupero del salario perso, anzi, il declino è stato costante e corposo, purtroppo.

Dagli inizi anni 90, stiamo subendo senza colpo ferire. Prima, c’era la concertazione, poi, la politica del contenimento dei redditi che, se da un lato hanno mantenuto un’inflazione bassa d’altro lato hanno impoverito le classi lavoratrici. Basti pensare alla complicità avuta da Cgil Cisl Uil che sistematicamente hanno mirato al welfare aziendale e hai vari carrozzoni – gli Enti Bilaterali – che hanno svuotato sia economicamente e sia nei diritti i lavoratori ad ogni rinnovo contrattuale. Per i sindacati concertativi, in quella situazione, era facile nascondere azioni solo in favore dei padroni, nascondendosi sempre dietro la scusa di un’inflazione bassa.

“Un gioco vergognoso fatto per fregare gli operai”.

In questo momento storico, la situazione invece è cambiata, con un’inflazione ormai costante al 6%, con il rincaro dei carburanti, dell’energia e delle materie prime, con il fatto che quasi la metà dei lavoratori in Italia lavora con contratti precari o sotto pagati, abbiamo davanti una condizione critica, di non ritorno.

Per poter uscire dall’angolo, servono forti aumenti salariali, servono sindacati che non si siano sporcati le mani insieme ai padroni. Bisogna cambiare registro. Fondamentale a questo punto è dare lavoro a tutti, riducendo di conseguenza l’orario di lavoro a parità di salario, realizzare forti investimenti pubblici che muovano l’economia e creino infrastrutture – pubbliche – per lo sviluppo del lavoro. Solo cosi si potrà pensare che noi e sopratutto i nostri figli avremo ancora un futuro degno da vivere…una speranza.

Per dare un segnale, per NON rinunciare a salvaguardare la nostra vita sociale, le OO.SS. del sindacalismo di base hanno dichiarato lo Sciopero Generale per il 20 maggio 2022.

Per dire NO alle guerre, per dire NO all’economia di guerra imposta dal governo dei banchieri,  

Torniamo in piazza, rivendichiamo quello che ci serve. Se non ora, quando?

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