Scuola – Università e Ricerca: Sciopero del 23 ottobre 2020: Rivendichiamo lavoro stabile e in sicurezza! No alla precarietà!

Azzolina dixit: i concorsi si faranno, le assunzioni avranno validità giuridica dal 1° settembre 2020, i vincitori saranno incatenati per 5 anni alla cattedra che avranno scelto. Questo ha deciso la ministra che va dritta per la sua strada.

D’altra parte le domande di partecipazione sono già state presentate e le modalità di svolgimento sono note da tempo: per lo straordinario 6 quesiti a risposta aperta cui rispondere in 150 minuti; per l’ordinario una prova preselettiva con test a crocette poi due prove scritte e una orale.

Centinaia di migliaia di candidati (oltre 60.000 per il solo straordinario) si affolleranno nei luoghi individuati e si contenderanno gli arredi e le attrezzature necessarie allo svolgimento dei concorsi, nonostante il fatto che ripresa dell’epidemia e distanziamento fisico consiglierebbero maggiore prudenza. Questo perché la ministra, sorretta da alcuni suoi sodali, come la senatrice Granato, ha rilanciato il vuoto e retorico richiamo alla necessità della “selezione per merito”.
Un concetto del quale devono avere una ben strana idea se giungono a pensare che consista nel sottoporre a test quelle stesse persone che, in anni e anni di servizio in classe, hanno garantito la tenuta del nostro sistema scolastico e acquisito la necessaria esperienza e le competenze opportune.

Le disposizioni sui concorsi e lo scandaloso aggiornamento delle graduatorie di supplenza, date per valide e intoccabili nonostante fossero infarcite di errori, fanno presagire altri mesi difficili dopo il caotico avvio di questo anno scolastico. E dire che sarebbe stato sufficiente conteggiare tutti i posti vacanti in organico (di fatto e diritto) e poi disporre l’assunzione diretta dei precari con almeno tre anni di servizio e procedure straordinarie e semplificate di assunzione per tutti gli altri a copertura di tutti i posti disponibili; perchè, come abbiamo detto più volte, tempi straordinari richiederebbero scelte coraggiose, invece il ministero ha chiuso ogni dialogo, riproposto testardamente una normalità soltanto immaginata, richiesto poteri eccezionali là dove sarebbero invece servite capacità di ascolto, volontà di dialogo sociale, coraggio vero e lungimiranza. Qualità che a questi nostri decisori politici difettano.

Il continuo richiamo all’emergenza ha finora limitato la mobilitazione della categoria lasciando fin troppo spazio alla ministra e ai suoi burocrati che hanno operato continue forzature su didattica, graduatorie, mobilità, concorsi, precariato. Altrettanto inaccettabile è il silenzio calato sul rinnovo contrattuale della nostra categoria i cui stipendi sono fermi da anni e anni.
Noi però non molliamo: è ora che le organizzazioni sindacali conflittuali, i movimenti di lavoratori e lavoratrici, il personale della scuola, gli studenti e le studentesse riprendano insieme la parola e operino per imporre un deciso cambio di direzione.

STAI DALLA TUA PARTE: ORGANIZZATI E LOTTA CON LA CUB

23 ottobre 2020

SCIOPERO GENERALE NAZIONALE CONTRO SFRUTTAMENTO E DISEGUAGLIANZE;
PER UN LAVORO STABILE E TUTELATO, IL DIRITTO ALLA SALUTE, ALLA CASA E ALL’ISTRUZIONE, REDDITI DIGNITOSI PER LAVORATORI E PENSIONATI.

CUB Scuola Università Ricerca
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