VODAFONE: Il rientro in sede fa acqua dall’inizio alla fine ed è pieno di incongruenze!

Nel comunicato dello scorso 23 luglio già manifestammo tutti i dubbi e le critiche alle modalità con cui Vodafone intendeva gestire il graduale rientro in Sede.

In questi giorni tali rientri sono iniziati, ed i dubbi e le criticità sono in parte confermati ed in parte… accresciuti.

Il punto di partenza è quello che riteniamo centrale:

IL DATORE DI LAVORO DEVE ASSUMERSI LA RESPONSABILITA’ DI DISPORRE COME, DOVE E QUANDO IL LAVORATORE DEVE SVOLGERE LA PROPRIA PRESTAZIONE LAVORATIVA, GARANTENDO LA MASSIMA SICUREZZA POSSIBILE!

Far scegliere al Lavoratore se tornare o meno, È UNA FINTA DISPONIBILITÀ E BENEVOLENZA! È SOLO TRASFERIRE SU DI NOI UNA RESPONSABILITÀ TUTTA AZIENDALE!

L’azienda, e nessun altro può farlo, deve rispondere ad un solo ed unico quesito: TORNARE IN UFFICIO (anziché continuare da casa), AUMENTA IL PERICOLO DI CONTAGIO? CI SONO RISCHI MAGGIORI? Se la risposta è “SI”: allora perché disporre il rientro, seppur parziale e graduale? Per le attività che non vengono interrotte se svolte da casa, perché creare le basi di un potenziale maggior rischio causato da un rientro?

Dinanzi ad un maggior pericolo per la salute personale e collettiva, l’azienda DEVE disporre la continuazione dello Smart Working! Se la risposta è “NO”: allora perché non disporre il rientro in ufficio per tutti, senza eccezioni? Semmai disponendo solo rotazioni se necessarie a garantire distanziamenti altrimenti non realizzabili con l’intera forza lavoro in ufficio. E qui, con la disponibilità (vera) ad ascoltare ed accogliere specifiche esigenze.

MA C’È DI PIÙ…

Ci giungono voci (di cui onestamente non abbiamo potuto accertarci) che nelle Sedi dove alcuni colleghi (pochissimi) sono rientrati in Sede, le regole “Necessarie” che l’azienda ha dettato per garantire sicurezza e salute con il rientro, NON VENGONO RISPETTATE! E NESSUNO SE NE ACCORGE? Mascherine non sempre indossate e/o non correttamente; pulizie non fatte; ecc.

Anche qui il quesito che poniamo all’azienda è molto semplice: QUESTE REGOLE SERVONO VERAMENTE PER LA SICUREZZA? Se la risposta è “SI”: Ordiniamo all’azienda di controllare con attenzione che vengano rispettate, altrimenti è pericoloso! Se non vengono rispettate e nessuno interviene, immaginiamo ci sarebbero responsabilità se accadesse qualcosa! Se la risposta è “NO”: Allora perché disporle? Tanto per prendere in giro e rompere le scatole?

Aggiungiamo che abbiamo formalmente informato l’azienda che ci rifiutiamo di “fare le pulizie” (i motivi, tutt’altro che banali, li abbiamo spiegati nel citato comunicato del 23/7), ma non ci ha detto né che siamo obbligati a farlo e non possiamo rifiutarci (ha problemi a dirlo), né come intenderebbe rimediare alla mancata pulizia (ha problemi a farlo). Si è nascosta dietro un silenzio assoluto.

PER NOI LA QUESTIONE È SEMPLICE:

SE NON C’È ALCUN MOTIVO/INTERESSE PER CONTINUARE LO SMART WORKING, DISPONGA IL RIENTRO, DIVERSAMENTE CONFERMI LO STATO DELLE COSE. QUELLO CHE VUOL FARE (e sta facendo) È ILLOGICO, INCOERENTE E CONFUSIONARIO!

IL TUTTO, IN PIENA RIPRESA DEI CONTAGI!!!

In questi giorni, poi, sono state inviate mail per chiedere di “scegliere” (in forma scritta) se si vuole rientrare oppure continuare da casa.

Ovviamente, la posizione di noi LavoratorINsindacati, è stata quella di rispedire al mittente l’assunzione della responsabilità di questa gestione, e non abbiamo espresso alcuna scelta!

Se l’azienda, in realtà, vuole che i Lavoratori continuino l’attività in Smart Working senza però prendersi questa responsabilità, così da essere in una situazione di maggior forza per NON RICONOSCERCI DIRITTI E NON FARSI CARICO DI RICHIESTE ED ESIGENZE DERIVANTI DALLO SMART WORKING, noi non siamo disponibili ad accettare passivamente questo suo proposito.

CARA VODAFONE, TI ASSUMI TU LA RESPONSABILITÀ DI SCEGLIERE, e noi LavoratorINsindacati ci riserviamo il diritto di contestarla.

Altro non ti concediamo!

LavoratorINsindacati – aderenti a FLMUniti-CUB e S.I. COBAS –

allinart18@gmail.com

www.cubcampania.orgwww.sicobas.org