Per la giornata mondiale del Turismo, stavolta c’è poco da festeggiare.

Sono trascorsi ben 41 anni da quando è stata indetta la giornata mondiale del Turismo, ma i dati sconfortanti relativi a quest’anno, hanno spento entusiasmi e messo ai margini dello stato sociale migliaia di famiglie che, dal Turismo, traevano il loro reddito, davano da mangiare e pagavano spese mediche per i loro figli.

E proprio oggi, che intercorre questa giornata, vogliamo ricordare a tutti che, questa pandemia ha colpito le nostre guide e accompagnatori turistici, ma non solo, tutta la filiera dell’ indotto interessato è stata coinvolta drammaticamente, una ripresa economica di settore difficile che guarda già al 2021, fatta comunque ancora di incertezze, poiché, ci sono variabili tali che rendono scenari complessi da poter sperare in qualcosa di buono per ritornare, seppur gradualmente, ai dati del 2019, si stimano tra i 2 anni e 4 anni secondo il rapporto delle Nazioni Unite.

Le speranze per dare un futuro ai nostri lavoratori e alle nostre lavoratrici, ma anche agli imprenditori del settore, si aggrappano ai vaccini e alla fiducia nel riprendere a viaggiare, necessario e senza fare le solite chiacchiere guardare avanti e soprattutto ragionare con l’ottica di potenziare fin da ora: il nostro patrimonio artistico e culturale, rendere i siti facilmente interconnessi tra di loro, ma soprattutto, i luoghi d’ interesse turistico devono essere accessibili a tutti, per chi necessità di servizi particolari.

Programmare il futuro del Turismo, dopo una “guerra” è fondamentale per la nostra gente e la nostra nazione.

Donne e uomini, caduti in un incubo senza fine: quello della paura di non poter “tirare a campare”, mentre utenze e tasse continuano a sbattere contro le loro porte, quindi, fondamentale è sollevare le loro vite, non c’è più tempo da perdere ci vuole uno sforzo economico per garantire reddito dignitoso a tutti i lavoratori del settore, bisogna salvare dalla macelleria sociale chi, in questo momento e a migliaia, si sono ritrovati.

E, concludendo, con tutto rispetto per la tecnologia, evitiamo i viaggi virtuali promossi da Google, c’è bisogno di vita vera, di respirare l’aria dei luoghi storici, emozionarsi dal vivo guardando con gli occhi le tante bellezze che ci offre il nostro paese ascoltando chi, di quei luoghi, ne conosce la storia.

Ritornare ad una normalità restaurata rispetto a quella che ci siamo lasciati indietro, tutto dipende da noi, dall’interesse collettivo e dalla nostra voglia di ripresa.  

Napoli, 27 settembre 2020

CUB Campania