Riparte l’attacco dei padroni su lavoratori e famiglie: “Nessuno aumento in busta paga, stop ai sussidi a pioggia”. Sveglia, popolo!

Ecco, ci risiamo, il leader di Confindustria prende di nuovo la parola e ci fa venire in mente la classica “lagna del padrone a fine mese”, oramai è consuetudine che il presidente degli industriali lamenta tutti i giorni le povere condizioni degli imprenditori. Tutta colpa dei contratti collettivi attuali e dello stop ai licenziamenti, ma non solo, come spesso va ripetendo, i sussidi destinati alle famiglie in difficoltà vanno eliminati e il reddito di cittadinanza smontato.

L’ attacco di Confindustria è incentrato sulla qualità della vita dei lavoratori e i contratti collettivi, molti, fermi da decenni ed aspettano rinnovi con i relativi miseri aumenti in busta paga, ma questo al capo non piace, anche perché le aziende stanno mutando in tecnologia ed in lavorazioni, quindi, a detta sua, bisogna puntare su contratti rivoluzionari, in primis senza nessun aumento in busta paga, magari puntando sul “welfare aziendale”, quest’ultima circostanza è una vera e propria esca per i confederali che la reputano una prelibatezza per le loro casse, attraverso gli enti bilaterali, ma tutto a discapito dei salari dei lavoratori (anche per i fini pensionistici) e dello stato sociale.

Oltre alla voglia di non aumentare nulla in busta paga, come già espresso da tempo, Confindustria vuole la “libertà di licenziare” e da noi già scritto nei precedenti articoli, molti padroni vogliono liberarsi proprio dei dipendenti che costano troppo, sostituendoli con nuove assunzioni e per poi attingere a sgravi economici attraverso le agevolazioni fiscali.

Sulla libertà di licenziare, nella lettera del presidente, si fa riferimento al prolungamento della CIG e al danno economico per il rilancio delle aziende che lui rappresenta, ma dimenticando volutamente che molti imprenditori hanno “rubato” allo Stato proprio attraverso le richieste degli ammortizzatori sociali anche se non ne avevano assoluto beneficio e/o necessità, da ricordare sempre: circa 2.3 mld di euro sottratti alla collettività. Minimizzando anche i contagi in fabbrica che in questi ultimi giorni stanno vedendo innumerevoli focolai, come quello avvenuto all’ interno della fabbrica AIA di Treviso, dando poi colpe al governo che non ha effettuato i controlli.

Insomma, si fa sempre più incessante la pressione compatta degli industriali sui diritti dei lavoratori, sulla salute e sullo stato sociale del paese; infatti, il mondo imprenditoriale, si sta muovendo motivato dalla sottomissione del popolo operaio che resta in silenzio dinnanzi la perdita dei diritti, diritti sottratti da una classe sindacale connivente ad accordi sempre a ribasso e una politica che concede sempre di più ai padroni a danno dei lavoratori, non lottando e subirne le conseguenze, ci renderà schiavi come già del resto lo siamo, di un sistema capace di far passare per normalità i ricatti e le vessazioni dei padroni nei nostri luoghi di lavoro.

Proprio per questo, i lavoratori e le lavoratrici devono unirsi e creare il conflitto all’ interno delle aziende, portare avanti le proprie rivendicazioni soprattutto per quanto concerne la contrattazione collettiva che va sempre peggiorando, prima che sia troppo tardi!

Sveglia, popolo!

31 agosto 2020

CUB Campania