Il D.L. n. 3/2020, convertito nella L. n. 21/2020 in vigore dal 5 aprile 2020 è mirato a ridurre le tassazioni per i lavoratori, un passo avanti per alleggerire la pressione fiscale sul lavoro dipendente.
Di seguito, i beneficiari economici coinvolti dal taglio dell’IRPEF:
- I percettori del D.L. n. 66/2014 (Bonus 80 euro) abrogato dalla nuova Legge, avranno diritto ad un ulteriore taglio delle tasse di 240 euro l’anno (100 euro mensili).
- Per la fascia di reddito 26.600 a 28 mila euro, invece, si avrà un vantaggio pieno e tutto nuovo di 100 euro mensili, 600 nel 2020, 1.200 nel 2021 su base annua.
- Chi guadagna tra i 28.001 e i 35.000 euro avrà una detrazione di circa 80 euro mensili.
- Per i redditi annui tra i 35.000 e i 40.000 euro si potrà usufruire di una detrazione mensile che si abbasserà gradualmente fino ad azzerarsi (es.: 39 mila euro circa 0.53 centesimi di euro al giorno).
La misura non interessa, invece, i lavoratori dipendenti incapienti, cioè coloro che hanno un reddito inferiore a 8.145 euro, soglia al di sotto della quale non si applica l’Irpef ed è possibile fare richiesta del Reddito di Cittadinanza.
ULTERIORE DETRAZIONE PER LAVORO DIPENDENTE E ASSIMILATO
in vigore dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2020
A) redditi da 28mila a 35mila euro: bonus decrescente da 480 a 80 euro. Viene calcolato così: 480 + 120 x (35.000 – reddito annuo lordo) / 7.000
(a seconda del reddito complessivo, l’importo di 480,00 euro annui è aumentato di una somma variabile, ottenuta con la formula indicata).
B) redditi da 35mila a 40mila euro: bonus decrescente da 80 a 0 euro. Viene calcolato così: 480 x (40.000 – reddito annuo lordo) / 5.000.
(per determinare l’importo della detrazione effettivamente spettante, si dovrà risolvere il rapporto matematico indicato nella formula e moltiplicare il risultato ottenuto (“rapporto di detrazione”, da assumere nelle prime quattro cifre decimali) per la corrispondente detrazione “teorica”).
Per quanto sopra esposto, adesso è necessario non aggravare di ulteriori aumenti di tassazioni le buste paga dei lavoratori, quali: regionali, comunali e quant’altro; altrimenti, si rischia di non percepire nulla di quanto detto e legiferato.
Bisogna continuare su questa direzione, aumentando di netto i salari dei lavoratori e delle lavoratrici, ma è necessario, quanto prima, intervenire anche per ridurre le tasse sulle pensioni, una riforma strutturale del sistema delle detrazioni fiscali che distribuisca in modo equo il carico tributario tra i contribuenti.
28 giugno 2020
CUB Patronato Campania