Una crisi economica del genere, dovuta in seguito al coronavirus, pone una seria preoccupazione proprio nel tema del lavoro minorile.

Purtroppo, siamo oramai abituati ad assistere a scene di sfruttamento di bambini e bambine che vengono sottomessi in schiavitù nel resto del mondo, come e non possiamo non menzionare, i bambini che vengono sfruttati in Congo nelle miniere. Bambini che sono morti o rimasti paralizzati, per estrarre un materiale, il Cobalto, indispensabile per le batterie al litio di dispositivi elettronici e auto elettriche, quello che in questo momento, noi tutti stiamo usando e che le “solite” multinazionali nel nome del hi-tech ne traggono profitti miliardari, come sempre, sfruttando l’essere umano, in questo caso dei bambini.

In Italia, desta preoccupazione, appunto, la situazione in cui riversa la nostra struttura economica post covid. Da premettere che, già dapprima le difficoltà del tessuto sociale erano persistenti e in aumento, colpa di politiche fuorilegge e senza una crescita comunitaria tutelando soprattutto le fasce deboli della nostra classe sociale, ma nelle difficoltà e nella crisi attuale, il rischio per un aumento esponenziale di manodopera del lavoro minorile è rilevante, mettendo i minori, esposti a gravi rischi.

Il lavoro minorile è strettamente legato alla disaffezione scolastica e alle condizioni sociali in cui riversano le famiglie, ma diventa un vero e proprio calvario quando per i cosiddetti “soldi facili” i minori entrano nella rete della criminalità organizzata, molte volte vengono assunti per fare i corrieri di dosi di droga e/o da vedette nelle piazze di spaccio, ma servono anche come manovalanza in strutture abusive per la produzione di tessuti contraffatti.

Da i dati emersi, cioè censiti, nei momenti di difficoltà, una buona percentuale di minori, rientrano a lavorare nella sfera familiare, come le piccole attività imprenditoriali o lavori domestici.

Come Organizzazione Sindacale, da sempre contrari allo sfruttamento dei lavoratori, per lo più se minori, in questo momento siamo preoccupati per lo scenario che si presenta ai nostri occhi, dalla caduta economica, ne può scaturire un dramma legato alle peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile. Il rischio di sfruttamento mette a repentaglio la salute, anche legata a fattori psicologici e l’inclusione nella società civile, privando i minori, le fasce critiche sono degli anni 13-15, anche dei loro spazi, degli studi e delle affezioni, insomma, esclusi da una vita correlata alla loro crescita adolescenziale. E non stiamo parlando di ordinare una cameretta…

Quindi, diamo attenzione più che mai a questa problematica, parliamone sempre di più per sensibilizzare la popolazione, non bisogna trascurare nulla in questa emergenza, e proprio per tutto quello descritto, il silenzio è complice dello sfruttamento, bisogna aiutare i nuclei familiari che vedono oggi tante famiglie a casa senza lavoro e senza un sussidio. Il reddito garantito per tutti è una necessità ora non domani, fin quando non viene messo in moto un vero (fino ad oggi solo chiacchiere) piano strategico per dare lavoro e dignità, bisogna intervenire nelle famiglie.

Non esistono scuse, altrimenti si sarà solamente complici di sfruttamento ed illegalità.

12 giugno 2020

CUB Campania