L’emergenza Sanitaria ha comportato inevitabilmente una grave crisi che colpisce i lavoratori in nero e senza tutele nelle campagne italiane.

In questo contesto emergenziale le mani del Caporalato, come tentacoli, stringono in una morsa velenosa, chi ogni giorno ci assicura frutta e verdura in tavola.

Instancabili, ma con il cuore gonfio di dolore e di miseria, i nostri fratelli e le nostre sorelle vengono sfruttati per mandare avanti la macchina del profitto, in barba ai Diritti essenziali di ogni essere umano.

La regolarizzazione dei migranti nei nostri campi risulta essere un’azione fondamentale da compiere per la piena realizzazione e il pieno rispetto dei Diritti umani, non escludendo un importante e positivo impatto sul gettito fiscale del nostro Paese.

Abbiamo sentito di tutto in questo periodo, anche riguardo l’emersione del lavoro in nero, addirittura si vuole spingere i precettori del Reddito di Cittadinanza ad accettare i lavori nei campi, un lavoro che fino ad oggi è stato svolto in una manovalanza di sfruttamento, vessazioni e ricatti da parte di migranti, che si preferisce non tutelare per non destare minor consensi elettorali da parte di una popolazione che con gli slogan di : “prima gli italiani” sta aumentando e preoccupa, alimentando odio e razzismo.

Noi crediamo che il lavoro debba essere garantito per tutti e non creare discriminazioni di genere.

La CUB Immigrazione Campania per questo vuole lanciare un appello a tutti i fratelli e a tutte le sorelle:

Noi, non abbiamo rubato il lavoro a nessuno, Noi, abbiamo garantito la produzione nei vari settori produttivi di questo paese, Noi, abbiamo lasciato le nostre terre martoriate da guerre e violenze, per raggiungere una vita migliore e senza soprusi, Noi, siamo quelli che non veniamo tutelati, i nostri processi d’ integrazione risultano ostacolati da politiche e da un sistema criminale che ci vogliono volutamente ai margini della società, poiché, solo essendo gli ultimi, possono sfruttarci e fare di noi gli “extracomunitari”.

A Voi tutti, chiediamo di essere uniti, di essere compatti per farci riconoscere i nostri diritti, non possiamo essere più raccolti agli angoli delle strade, dobbiamo intervenire e denunciare, dobbiamo essere una rete di cittadini e cittadine strutturata all’ interno di questa società che, come già ribadito precedentemente, ci vuole volutamente ai margini.  

Non devono esserci da parte nostra scuse, dobbiamo rialzare la testa e guardare in alto, per trovare la nostra felicità rispettando la legalità e contrastare le ingiustizie. Anche tra di noi, chiamiamola comunità, ci sono uomini che guardano ad interessi di profitto che vanno oltre il rispetto dell’uomo e proprio loro dobbiamo allontanarli dalle nostre vite.

Ma vogliamo aggiungere anche una considerazione:

Sono anni che i sindacati confederali, non si sono dimostrati all’ altezza di essere dalla parte dei lavatori, dove sono queste sigle, se ad oggi, nei campi di raccolta, il caporalato è ancora presente e sfrutta chi, per necessità di sopravvivenza, ha bisogno di portare una briciola di pane ai loro figli?

La nostra rivoluzione è per i Nostri diritti, dobbiamo crescere e lottare per questo, per dare ai nostri figli un futuro migliore, nel mondo in cui viviamo.

Non vogliamo occupare né la patria e né rubare il lavoro di nessuno, vogliamo solo vivere con dignità, quella dignità fin troppe volte messa sotto i piedi.

Nessuno, e diciamo NESSUNO, che sia bianco, che sia nero, che sia giallo deve essere vittima di crimini, quei crimini, contro i lavoratori sfruttati senza alcuna vergogna da chi vive in nome del profitto.

Crimini che subiamo da anni in una società, cosiddetta, civile è assurdo!

Solo uniti possiamo farci sentire, per chiedere un intervento decisivo da parte del Governo, affinché tale violenza e barbarie cessino e si salvi la vita a chi ormai ha perso la propria dignità di persona.

10 giugno 2020

CUB Immigrazione Campania

                                                                                                                                               Ibrahim Coulibaly