Il Ministro Catalfo, ipotizza Cassa Integrazione fino a dicembre attraverso i 20 miliardi del fondo europeo SURE. Servono soldi non promesse.

Dall’ articolo pubblicato sul quotidiano LaStampa, il Ministro Catalfo parla di fondi da attivare inerenti alla crisi susseguitasi dall’emergenza Covid e auspica un intervento di misure di sostegno mirate a dare maggiore liquidità ai lavoratori e alle lavoratrici lasciati a casa a ore zero dalle aziende in difficoltà, prorogando la cassa integrazione fino a dicembre e scongiurando così, anche la possibilità di possibili licenziamenti generando di conseguenza meno tensioni sociali che preoccupano il paese.  

Mentendo sulla reale portata della CIG e FIS. Già oggi alcuni lavoratori che cominciano a prendere gli ammortizzatori sociali toccano con mano che l’ammontare non è del 70 per cento della retribuzione, ma a mala pena arriva al 40 o 45 per cento.

Si fa riferimento nell’ articolo, proprio al settore maggiormente colpito, quello del turismo, che vede una crisi senza fine che sta togliendo dignità a tante famiglie di lavoratori coinvolti. Riguardo il Turismo il Ministro dichiara di voler mettere in campo piani strategici chiari a sostegno di questa categoria, che ricordiamo a tutti non è in crisi da quando è comparso il coronavirus, bensì da molto prima, da quando si è tolta la disoccupazione per inserire la Naspi.

Purtroppo, uno dei nodi dolenti,  resta sempre la lenta macchina della burocrazia previdenziale, mancano ancora all’appello del sostegno circa 500 mila lavoratori che non hanno percepito nulla, nell’ intervista, il Ministro assicura che a metà giugno si vedranno i pagamenti,  a marzo dicevano che ad aprile, ad aprile dicevano maggio , oggi metà giugno ma di quei pochi soldi non si vede nemmeno l’ombra, da mettere in conto anche alcune categorie come quelle dei marittimi legati al turismo, che si sono visti respingere le domande per l’indennizzo dei bonus, e attualmente sono senza nulla in tasca, per loro stiamo inviando pressioni alle forze di Governo, per non lasciarli soli.

Come Organizzazione Sindacale, riteniamo quanto prima si debba accelerare su questi interventi e programmare un futuro dignitoso per tanti lavoratori che si sono visti senza lavoro e senza progetti legati a contratti di lavoro, precari e illusori, bisogna trovare il modo di dare forza alle categorie più deboli, passando attraverso un lavoro garantito e stabile. Se non finanziano gli ammortizzatori sociali per tutti, con scadenze che coprano la crisi fino alla sua risoluzione con almeno il pagamento della cassa integrazione che deve risultare realmente all’ 80% dello stipendio lordo, poiché quello attuale, ripetiamo, si attesta sul 40/45 di percentuale.

Siamo stanchi di numeri e di chiacchiere, i soldi vanno messi e subito.  

Ci vediamo in piazza per far rispettare la nostra dignità e i nostri diritti.

06 giugno 2020

CUB Campania