Oggi è la giornata europea dei Parchi, la Campania deve fare di più.

Quando parliamo di parchi, colleghiamo questa parola ai luoghi di divertimento dei bambini, quei luoghi che molto spesso, sono in degrado e non accessibili a tutti; inoltre, in molte aree comunali, non esistono… Poi, ci sono quei Parchi che, sono riconosciuti aree protette del nostro paese, mantenendo intatta e salvaguardano le biodiversità.

In Campania, ne abbiamo tantissimi, ma trascurati e non valorizzati come si dovrebbe. Eppure, stiamo parlando di: ambiente, sviluppo sostenibile e di economia, quest’ultima, collegata poi al turismo e, proprio dal turismo, si dovrebbe rilanciare e centrare il target per rendere i Parchi del nostro territorio bene comune e maggiormente strutturati per incentivare, appunto, la crescita economica territoriale.

Purtroppo, i tagli continui a questa spesa, soprattutto dal 2001 in poi, hanno portato anche ad idee scellerate come le privatizzazioni delle aree protette, con la scusa che lo Stato non riusciva a garantire un adeguato decoro delle aree.

In questo periodo d’emergenza e la grave crisi che ha colpito il settore del turismo, con la perdita di migliaia di posti di lavoro, avere una rete regionale efficiente di Parchi, avrebbe dato la possibilità a tanti lavoratori e lavoratrici, di trovare sbocchi occupazionali all’interno di queste aree.

Stiamo parlando di spazi all’ aperto, oltre agli immensi percorsi e sentieri che proprio con la convivenza con il virus, avrebbero di certo garantito uno sviluppo turistico di qualità, collegando anche il benessere psico-fisico, lo sport, il rispetto per l’ambiente e per il nostro territorio, di conseguenza: maggiore richiesta occupazionale.

Di esempi tristi ce ne sono tanti, uno di questi e ci soffermiamo, è il Parco Regionale Bacino Idrografico del Fiume Sarno, dove proprio in questi giorni hanno chiuso un depuratore di una nota fabbrica che sversava il contenuto inquinante all’ interno di un canale collegato al fiume, uno dei più inquinati d’ Europa; come già parlammo nell’ appello del 1 maggio, nel contesto  di questo Parco Regionale della Campania, ruota una storia ed un fascino archeologico unico al mondo, il più famoso: il sito archeologico di Pompei, ma c’è Castellammare di Stabia, Torre Annunziata e il sito dimenticato da tutti nell’ area archeologica in Poggiomarino, ossia, Longola, di inestimabile valore storico mondiale.

Parco Archeo-Fluviale di Longola

Insomma, i nostri Parchi regionali andrebbero davvero messi in primo piano nelle agende di Stato-Regioni, siamo gli ultimi in Europa, e abbiamo perso tante opportunità occupazionali in questi anni, non riconoscendo quelle eccellenze non solo naturali e paesaggistiche, ma anche storiche, artistiche e culturali, nonché modelli di sviluppo sostenibile.

24 maggio 2020

CUB Campania