Sentiamo spesso da parte dei Governanti, parlare di rispetto per i lavoratori, nel difendere i diritti e tutelarli, di fatto, con l’inizio della Fase2 e la ripresa di servizi anche non essenziali, milioni di lavoratori e lavoratrici sono ritornati nei luoghi di lavoro, ma durante quest’ emergenza e la crisi che ne sta comportando, molte categorie lavorative, si stanno vedendo private dei loro diritti, con scelte padronali di dubbia regolarità.
Per questo, si deve intervenire per dare la possibilità a uomini e donne del paese, di avere il diritto di manifestare liberamente e con le dovute regolamentazioni in base a normative democratiche e non di repressione, certamente con responsabilità in termini di sicurezza e di tutela della salute pubblica.
Stiamo parlando di madri e padri di famiglia, che nel nome dell’emergenza, vengono mobbizzati e ricattati dai loro datori di lavoro, senza poter avere la possibilità di ribellarsi, come in una piazza o davanti alle prefetture.
Le variazioni di norma, introdotte nella legge di conversione del Decreto 19/2020, quali: Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza Covid-19, non sono di chiara interpretazione e insufficienti, quindi, il problema non può essere demandato tutto alle Questure, che di conseguenza, vietano qualsiasi forma di protesta di chiaro diritto sociale, infatti, non stiamo parlando di sommosse e/o rivoluzioni.
C’è bisogno di un intervento dell’Esecutivo o del Presidente della Repubblica, poiché, il diritto di manifestare è un diritto costituzionale e come tale, non può essere represso.
Come sindacato, chiediamo: un urgente modifica delle norme che regolano le manifestazioni, soprattutto quelle di carattere sindacale.
La lotta per i diritti è sacrosanta e per farlo, è essenziale il diritto a Manifestare!
15 maggio 2020
CUB Campania