CUB Trasporti Napoli: chiarimenti per la sicurezza dei lavoratori Intercity-Notte in merito alle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 negli ambienti di lavoro.

c.a.

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Ministero della Salute

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

p.c.

Trenitalia S.p.A.


Premesso che,
la scrivente O.S. CUB (Confederazione Unitaria di Base), in merito alla cosiddetta Fase-2 al virus che ha colpito l’intero globo, può mettere anche a repentaglio la sicurezza e la salute del personale viaggiante, sia dipendente di Trenitalia e sia riguardo il personale degli appalti che, non essendo “vaccinato”, non è immune al virus in circolazione. E proprio per il personale che opera a bordo degli Intercity-Notte in appalto, di cui molto spesso la Committente Trenitalia e i sindacati, dimenticano le responsabilità anche contrattuali, in questo caso, senza una programmazione dettagliata nell’ aggiornamento dei DVRin materia di sicurezza per l’emergenza SARS-COV-2.


Per questo,
abbiamo presentato provvedimenti utili da adottare in materia di sicurezza in seguito all’ emergenza covid19, ma inascoltati, quali:


• Comunicato congiunto dei sindacati di base (27 aprile 2020)
• Comunicato per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici del Servizio Universale: Intercity-Notte, inviato alla Segreteria del Ministro del lavoro (14 aprile 2020)


Inoltre,
riguardo la proposta del pacchetto commerciale degli Intercity-Notte, non è ancora chiara l’organizzazione di lavoro sui treni sovvenzionati dallo Stato, infatti, oltre alla rimodulazione dei posti (le Cuccette uguali alla Letto e si può viaggiare in 4 o in 3 in una cabina solo in nucleo familiare), sembra distante una lavorazione di bordo regolare per il personale dell’appalto in situazione pre-covid.


Riteniamo di,
presentare alla Vostra attenzione, alcune brevi considerazioni e per tanto, chiediamo risposte e/o rassicurazioni, in eguale misura per la tutela del personale viaggiante di Trenitalia, in base ai punti di seguito riportati:


• vietare l’attrezzaggio delle cabine da giorno a notte a bordo treno da parte del personale PAN in presenza della clientela;
• limitare la durata del viaggio in ambiente con aria contingentata, poiché, il servizio supera le 14 ore lavorative di servizio e lavoro notturno (vedi D. Lgs 66/03) che non garantisce sicurezza psico-fisica per il personale;
• ridurre la durata eccessiva dei RFR (oltre 11 ore);
• diminuire la consumazione dei pasti fuori domicilio: cena (I° gg) – pranzo e cena (2°gg);
• la particolarità delle “oltre” 18 ore di servizio per un viaggio di A e R senza riposo e pause, come testualmente indicato nel CCNL delle attività Ferroviaria in vigore e soprattutto nel Capitolato Tecnico Operativo di Trenitalia;
• il vestiario (divisa) utilizzato dai lavoratori per un viaggio di sola andata e considerando il ritorno (percorrenza di oltre 14 ore), desta dubbi sulla criticità dei rischi derivanti dal contagio, poiché, non ci sono studi specifici, ma solo preliminari degli scienziati, riguardo proprio la permanenza del virus su un corpo inanimato come un abito chepuò avere una durata di 8 ore di attività.


Queste considerazioni, sono specifiche alla lavorazione del subappalto Treni-Notte, i documenti di valutazione rischi (DVR) per questa categoria, finora non sono stati ancora discussi e non possono essere convogliate tutte le responsabilità all’impresa appaltatrice.


Constatiamo che,
ancora una volta, non aver letto dal documento presentato dalle sigle maggiormente rappresentative, per tutelare i lavoratori dall’ emergenza Covid-19, un interessamento inerente al personale del servizio TreniNotte, d’altronde, emergono delle nette differenze di tutela tra lavoratori, quali:


• Perché per il personale di Trenitalia viene proposto di limitare anche i fuori residenza, nonché
di garantire la consumazione del pasto presso il domicilio del lavoratore?
• Perché al personale di bordo di Trenitalia gli viene concesso il rispetto della disciplina dell’orario
di lavoro in base al D. Lgs 66/03?
• Perché al personale viaggiante Trenitalia, viene chiesto la sospensione dei servizi, senza il doppio pasto?
• Perché al personale in appalto viene chiesto il grave demansionamento della figura professionale di addetto all’ assistenza alla clientela ad addetto alle pulizie lungo il treno?


Sono alcune domande semplici, ma di una grave discriminazione, poiché questi lavoratori, sembrano stare nell’ appalto solo per essere sfruttati per una spesa pubblica, anche dai gravi demansionamenti; in quanto, come già ripetuto poc’anzi, tutti i lavoratori che prestano servizio sui convogli lunga percorrenza, in questo caso degli Intercity Notte, sono tutti uguali davanti al rischio di contagio per SARS COVID-2 e non solo, anche in merito alla Legge per quanto concerne la prestazione dell’ orario notturno, i lavoratori poiché in appalto, non hanno doti psicofisiche extra e svolgono analoghe mansioni dei loro colleghi“ferrovieri”.


Concludiamo,
chiediamo quanto prima, per il buon senso e nel rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici interessati/e, risposte esaustive in merito a questa problematica e che si possano ridurre al minimo i rischi (e non solo), in
base alle valutazioni sopracitate, atte a contrastare e a contenere il pericolo d’ infezione sul luogo di lavoro e garantire sicurezza e tranquillità per il personale viaggiante del Servizio Universale. Inoltre, ci preme
ancora una volta ribadirlo, che i lavoratori usati come collettore finale e dati in pasto a questo appalto milionario pagato dallo Stato, non paghino il prezzo in termini di dignità e di diritti per le loro figure
professionali e l’ utilizzo contemporaneo degli ammortizzatori sociali che a lungo termine creano enormi difficoltà sociali alle famiglie, soprattutto quelle monoreddito.

11 maggio 2020


CUB Trasporti Napoli

Marcelo Amendola