VIRUS COVID 19: LE TRE “R” DA RICORDARE PER CHI È STATO CONTAGIATO, E RITIENE SIA SUCCESSO SUL LAVORO.

Come fare per? La CUB ti sostiene!

Come da circolare INAIL, i lavoratori della Sanità pubblica e privata, ma anche del settore Socio-Sanitario (RSA e RSD) così come di molte altre categorie di lavoratrici e lavoratori, particolarmente esposte, e che hanno avuto un riscontro positivo al COVID 19 (sia sierologico attraverso esami del sangue che tramite il tampone) hanno il diritto di vedersi riconosciuta l’origine professionale della patologia contratta.   Quello che molti non sanno però, è che ci sono tre elementi che vanno intanto segnalati anche a colleghi/amici affinché nessuno sia privato dei propri diritti e cioè:

RETRODATAZIONE DELL’INIZIO DELLA MALATTIA

Anche se il periodo di assenza dal lavoro è già passato senza che si sia passati dal PS che ha aperto l’Infortunio, conviene comunque far denuncia di malattia professionale, se non è ancora stato fatto, per avere diritto a possibili riconoscimenti dei postumi e affinché l’assenza, non sia considerata nel comporto.

RISARCIBILITÀ DEL DANNO

Non sempre purtroppo si guarisce completamente dall’infezione COVID 19 e possono residuare limitazioni, respiratorie e anatomiche, che danno diritto ad un risarcimento da chiedere all’INAIL, semmai integrato dal datore di lavoro.

REVERSIBILITÀ PER I SUPERSITI

Per coloro che sono deceduti sussiste il diritto per il coniuge superstite e per i figli minori e/o studenti ad una quota della rendita.

PER QUALSIASI ALTRA O SUCCESSIVA INFORMAZIONE O PER AVVIARE UNA PRATICA, CONTATTARE LA SEDE DEL SINDACATO CUB, A VOI PIU’ VICINA.