CUB Sanità Campania: Il nostro dissenso va alle strategie fallimentari dei vertici delle ASL. Ancora infetti tra personale sanitario e pazienti.

Il virus ha rallentato la sua corsa in Campania, questo è un dato di fatto, ma il virus non è stato sconfitto, anzi, è ancora in giro.

Tutti i comunicati fatti finora come sindacato, vanno in un’unica direzione: se negli ospedali, a 2 mesi circa dalla chiusura graduale e poi con il lockdown, si continuano ad avere casi di contagio tra i lavoratori del settore sanitario. Cosa potrà accadere in un ambiente di lavoro che non avrà le stesse attenzioni, dotazioni, di una struttura ospedaliera?

Purtroppo, si continua a mettere a rischio il personale sanitario, in Campania, l’inefficienza calata dall’ alto, lascia spazio alla rabbia che oggi come O.S. non possiamo far altro che esternare per i lavoratori appartenenti alle aziende ospedaliere campane, ma anche riguardo quelli che lavorano nelle RSA.

All’ ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (NA), ci sono stati 6 nuovi casi d’infetti tra il personale sanitario, forse non è ben chiara la situazione, questo personale non è un numero, ma sono uomini e donne che lavorano; quindi, una volta terminato il loro turno di lavoro rientrano dalle proprie famiglie.

La Direzione Sanitaria, l’ASL Napoli 3 Sud, cosa hanno fatto in due mesi? Dal caos relativo ai tamponi sbagliati effettuati nei giorni scorsi, per due mesi, non hanno ancora messo in atto i protocolli di sicurezza necessari per tutelare il personale sanitario e i pazienti. Un totale disordine e molte ombre sulla gestione di questo nosocomio, che dall’ inizio della pandemia porta a 23 il numero di contagiati tra il personale sanitario. Che strategia è questa per combattere una pandemia?

Attendere il discorso di Conte e dire: “vabbè tra poco aprono, si va a lavoro per ammalarti, poi si ritorna a casa agli arresti domiciliari!”

Il prezzo di questa pandemia è tutto sulle spalle dei lavoratori, da chi si presta a rendere un servizio pubblico malridotto, con onore e dignità, a prescindere dagli insulti quotidiani che ricevono dai pazienti. Quest’ultimo non lo dimentichiamo, anche perché fino a febbraio, medici ed infermieri venivano presi a calci e pugni nei pronto soccorso.

Oggi, la categoria degli operatori sanitari è quella più esposta a rischio (siamo quasi a Maggio), che opera in prima linea mettendo a rischio la propria vita e quella dei familiari, per salvare vite altrui.

Se a Castellammare di S. ci sono criticità, che preoccupano la collettività e la nostra Organizzazione, basta attraversare il golfo e andare ad Ischia.

Qui è il momento di dire BASTA. Quello avvenuto alla casa di cura Villa Mercede è ignobile, il virus c’è, e se non si adottano tutte le misure necessarie, lo ritroviamo sempre tra noi.

I lavoratori di Villa Mercede che è di competenza dell’ASL 2 Nord, fanno parte di una categoria sempre vessata in questi ultimi anni, nei mesi trascorsi, dovettero far presidi di giorno e di notte per ottenere le mensilità arretrate e scongiurare licenziamenti.

In questi giorni, per mancanza di protocolli di sicurezza, c’è stato un focolaio di contagio proprio nella struttura sanitaria. Un disastro che ha visto coinvolti pazienti e lavoratori, con familiari a seguito.

Le rassicurazioni dei vertici ASL, non bastano, anziché dire: “va tutto bene”, dovrebbero dimettersi per la loro totale incompetenza in questo periodo di gestione di crisi. Non siete voi gli eroi del momento, nessuno è un eroe, restano solo i lavoratori, vittime di un sistema marcio e irresponsabile.

Come Organizzazione Sindacale, ci preme ribadire che siamo pronti a denunciare e comunicare procedure di raffreddamento in tutti i settori, se non viene intrapresa una seria e responsabile attenzione per tutelare tutti i lavoratori e le lavoratrici.

Non abbiamo l’anello al naso, come Voi pensate, inoltre, siamo liberi da compromessi.

E questo, ci rende liberi per poterVi contrastare.

27/04/2020

CUB Sanità Campania