CUB Campania: Apertura graduale. Ripartenza assistita. Diritti cancellati.

E’ notizia di ieri sera, che in Campania è partita l’idea di una riapertura graduale di alcune attività. Parliamo dell’ordinanza n° 37 del 22 aprile 2020 della giunta regionale della Campania. Insieme a questo si parla sempre più insistentemente di una partenza assistita delle aziende. Fin qui nulla di nuovo con rispetto a prima.

L’unico obbiettivo dei governanti e dei padroni è ricominciare a produrre per vendere e con esso fare profitto…e i lavoratori?

Nel capoluogo regionale, nonostante il lockdown, si verificano ancora casi di positivi. Inoltre, è notizia comune che in questi ultimi giorni, alcune aeree del hinterland partenopeo, siano state dichiarate come zone rosse, dovuto al crescente rischio di contagio e al propagarsi del virus, in molti casi, per negligenza da parte di chi doveva e non ha controllato e di una parte della popolazione, incurante del rispetto delle regole di contenimento, queste azioni indisciplinate, ha messo a rischio contagio l’intera collettività.

E che se ne dica continuamente nei mass media, la situazione qui è molto lontana dall’ essere debellata. Se gli ospedali stanno ancora in emergenza Covid, se mancano ancora protocolli per il personale sanitario nei nosocomi campani, infatti, non mancano esposti dei responsabili per la sicurezza sul lavoro alla dirigenza sanitaria, unica eccezione, l’ospedale Cotugno a Napoli.

FIAT POMIGLIANO D’ARCO CATENA DI MONTAGGIO OPERAI SPORTELLI ASSEMBLAGGIO – fotografo: IMAGOECONOMICA

Quindi, in questo panorama cosi delicato, pensare di far ripartire le attività produttive, con la solo consegna di rispettare le distanze di sicurezza e di evitare gli assembramenti, a noi, personalmente ci sembra una idea soltanto ridicola.

Tutti sanno che i lavoratori verranno esposti a rischi non necessari è senza il dovuto rispetto delle norme di sicurezza.

L’ergonomia con la quale è stata studiata la fase lavorativa della stragrande maggioranza dell’attività produttive non può, in nessun modo, coadiuvare la distanza di sicurezza è la produzione. Sono quasi tutte lavorazioni progettate prima della comparsa del coronavirus.

Oggi, pensare che una ripartenza produttiva assistita di tanti buoni e sani principi (solo sulla carta) possa dare sicurezza hai lavoratori e alle loro famiglie è semplicemente un atto di mala fede.

La CUB Campania continuerà in ogni sede possibile a protestare e denunciare contro l’utilizzo dei lavoratori senza le dovute garanzie, che non potranno mai essere quelle del profitto.

Bisogna ricordare in primis a noi stessi e poi a tutti, che la pandemia non ha cancellato i diritti dei lavoratori.

Napoli, 23/04/2020

CUB CAMPANIA